La Chiesa della Madonna di Costantinopoli fu costruita nel XVII secolo per iniziativa privata ella famiglia Papadia.

La chiesa passa successivamente ai Frati Minimi che ne reggono il possesso fino al 1866, quando, con regio decreto n. 3036, viene confiscata e venduta all'asta.

Nel 2005 il Comune di Ugento l'acquista provvedendo anche al restauro e alla successiva apertura.

La chiesa, in origine un edificio isolato, è inglobata in una struttura masserizia del XVIII secolo (nota come Masseria Crocefissi).

L’edificio presenta un'aula unica a pianta rettangolare voltata a botte e le pareti sono completamente affrescate.

Al centro della volta è presente lo stemma identificativo della famiglia Papadia.

Il presbiterio termina con una parete dritta sormontata dall'affresco raffigurante la Madonna di Costantinopoli in trono al cui fianco si conserva l'iscrizione con la data di realizzazione (1619).

Ai suoi piedi è raffigurato un edificio pervaso dalle fiamme di un incendio: rappresentazione dell'assedio che Costantinopoli subì tra VII e VIII secolo ed al quale sopravvisse per intercessione della Vergine che da allora fu proclamata protettrice della città e di tutto l'impero d'Oriente.

Il ciclo pittorico inizia partendo dal riquadro in fondo alla parete destra dove è possibile osservare una figura vestita con abiti orientali, identificata come un Profeta (Elia o Isaia); proseguendo verso l'ingresso, sulla medesima parete sono visibili Sant' Eligio, San Nicola, Sant' Antonio da Padova e Santa Chiara.

Al di sopra dell'ingresso campeggia una rappresentazione di Cristo. Nella parete di sinistra, partendo dall' ingresso, si trovano i pannelli raffiguranti San Paolo, San Biagio, San Rocco, San Vito e Sant' Antonio Abate.