Gravinella e Specchia del Como

Scheda di dettaglio

Paesaggio naturale

Canaloni carsici tra loro paralleli e perpendicolari alla linea di costa. Si tratta di solchi erosivi scavati nella roccia calcarea dall'azione delle acque piovane. Le gravinelle raccolgono le acque piovane provenienti dall'entroterra, convogliandole verso valle, come dei piccoli corsi d'acqua torrentizi. Le gravinelle sono caratterizzate da pareti quasi verticali e da un caratteristico microclima che ha permesso lo sviluppo e la sopravvivenza di particolari specie vegetali.

Al loro interno sopravvive una vegetazione di lecceta (Quecus ilex), con esemplari di notevole sviluppo, arricchita da alberi di carrubo (Ceratonia siliqua). Le pareti rocciose della gravinelle ospitano specie di felci tipicamente rupestri come la Cedracca (Ceterach officinarum) e l'Ombelico di Venere verdastro (Umbilicus cloranthus). L'area circostante le gravinelle è generalmente caratterizzata da terreni rocciosi occupati da vegetazione a macchia mediterranea e da oliveti secolari. In prossimità della Gravinella, sull'ultimo gradone roccioso prospiciente la costa ionica, si trova la Specchia del Corno. Un altro monumento simile è la Specchia "Artanisi" situata qualche km più a nord tra Torre S. Giovanni e Ugento. Le specchie, tipiche del Salento, consistono in grandi cumuli di bianche pietre calcaree che fungono da tumolo o punto di osservazione. Solo poche specchie sono state studiate in modo approfondito dagli archeologi e tra queste la Specchia Artanisi è stata oggetto di ricerche da parte del Dipartimento di Beni Culturali dell'Università del Salento. In questo caso è stato possibile verificare che la specchia consiste in un grande tumulo funerario che copriva tombe a cassa di epoca protostorica.

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