Lavori di realizzazione del centro visite del Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento.

Il progetto del Centro Visite del Parco, attraverso il recupero e rifunzionalizzazione di un immobile confiscato alla criminalità organizzata sotto l’aspetto edilizio-architettonico, persegue la finalità di trasformare il detrattore “abuso edilizio” sottratto alla criminalità, che aveva subito le conseguenze di comportamenti illeciti, in attrattore ambientale e culturale restituito alla Comunità, per attività di animazione sociale e partecipazione collettiva (fruizione sociale).
Il tentativo coraggioso da parte del Proponente ha un forte valore simbolico poiché vede nella “rinascita” del bene confiscato un segno tangibile di un’inversione di tendenza del territorio verso la Legalità ed il rispetto della biodiversità e delle peculiarità culturali proprio all’interno dell’area Protetta “Parco Naturale Regionale Litorale di Ugento”.
L’attività di recupero e ristrutturazione dell’edificio hanno come obiettivo quello di creare un organismo riconoscibile, funzionalmente flessibile e sostenibile sotto l’aspetto ambientale, anche in termini di facilità di manutenzione ordinaria e gestione futura del centro post operam.
Attraverso il presente progetto si intende proporre alla collettività un nuovo modello di cooperazione sociale, di partecipazione e di gestione del territorio, consentendo, soprattutto alle fasce più deboli, di vivere concretamente un esempio di “ripristino” della legalità, attuato attraverso la destinazione all’utilità comune di un immobile confiscato alla criminalità organizzata e rimesso nelle disponibilità della collettività.
L’obiettivo è creare uno strumento concreto e tangibile finalizzato a:
- contrastare la marginalizzazione dei giovani e degli adulti in situazione di fragilità e debolezza, sottraendoli alla cultura della strada ed al rischio di reclutamento da parte della criminalità organizzata, che trova fra chi è disoccupato e privo di punti di riferimento, le migliori leve per rinfoltire il proprio esercito,
- ridurre se non eliminare il diffuso senso di sfiducia nelle istituzioni e l’incapacità di rispettare il bene pubblico, che si traduce in degrado ambientale ed urbano ed atti vandalici,
- contrastare il malessere diffuso presente nella società ed in particolare fra i giovani, che si traduce in abbandono precoce degli studi, scarso rendimento scolastico, difficoltà ad interiorizzare le regole del vivere civile e sociale, fenomeni di bullismo, di microdelinquenza, di conflittualità, di pregiudizio e prevaricazione ed incapacità di assumere atteggiamenti solidali e di cooperazione.
In particolare il Progetto prevede la rifunzionalizzazione ed il riuso di un bene confiscato alla mafia, costituito da un fabbricato, attualmente allo stato rustico, che sarà oggetto di lavori di completamento e ristrutturazione, finalizzati all’implementazione di una struttura dedicata:
- all’educazione/formazione degli utenti, con il trasferimento di competenze spendibili in contesti lavorativi e sociali, nella consapevolezza che il sapere, la conoscenza e l’impegno costruttivo per il proprio benessere, costituiscono il primo ostacolo contro il radicamento di ogni forma di criminalità e delinquenza,
- alla sensibilizzazione sulle tematiche relative alla legalità ed al rispetto del patrimonio pubblico e naturale in particolare,
- alla socializzazione e all’accompagnamento dei soggetti in stato di marginalità e debolezza sociale, attraverso percorsi di gruppo ed individuali, volti a fortificare la loro fiducia nelle istituzioni e al superamento di atteggiamenti di conflittualità, di pregiudizio e prevaricazione ed incapacità di assumere atteggiamenti solidali e di cooperazione.